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Descrizione


Tra Gombola e Talbignano sorge sulle rive del Rossenna il caratteristico Oratorio di Santa Croce. Di antica costruzione, l'Oratorio fu compromesso dalla piena del Rossenna e del vicino torrente Cervaro nel 1842. La successiva ricostruzione, ad opera principalmente della famiglia Casolari, ha portato all'attuale forma ottagonale con la presenza di un piccolo campanile a torre con finestre ad arco. Sull'antico muro a fianco dell'oratorio è posta un'epigrafe che ricorda i caduti della seconda guerra mondiale.


La presenza di un oratorio dedicato alla Santa Croce è documentato fin dal 1006 ed è arricchito di racconti di eventi straordinari. In particolare si narra che tale Bartolomeo Casolari il 3 aprile 1769 in compagnia del figlioletto, durante il tragitto per raggiungere un fondo di sua proprietà, notò un sasso con una croce che si distingueva per un diverso colore. Si gridò al miracolo e la croce, si dice visibile anche di notte, diventò ben presto famosa con diverse persone che si muovevano dal modenese, dal reggiano, dal mantovano per ammirare il fenomeno e per chiedere grazie. Quel bambino, piccolo testimone dell'evento, era Don Paolo Casolari che si impegnò perchè sul luogo fosse ricostruito un oratorio da dedicare al culto della Santa Croce.


In un'altra versione si racconta invece che il ritrovamento del sasso fu fatto da una devota signora. La pietra fu trasportata nella chiesa del castello ma a distanza di poche ore sparì misteriosamente per ricomparire nuovamente nel fiume, nel luogo esatto in cui era stata trovata. Colpiti dall'inspiegabile fenomeno si decise di costruire l'oratorio.




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